Alla Maugeri l’intervento pilota, primo in provincia: «Non ha effetti collaterali, meno dolore nei giorni successivi»
“Voglio che continui a sentire questa sensazione di freddo anche al risveglio” L’ipnosi in sala operatori al posto dell’anestesia. L’intervento pilota, primo in provincia di Pavia, è stato effettuato alla Maugeri. Si trattava del posizionamento di un elettrocatetere peridurale (vicino al midollo spinale) su una paziente che per dolori cronici agli arti inferiori e alla schiena. Gianluca Conversa, ipnotista e terapista del dolore, ha ipnotizzato la signora, che è rimasta cosciente per tutto l’intervento e, alla fine, ha detto di essere stata benissimo e non aver sentito dolore. Durante l’intervento è stato registrato un sanguinamento ridotto rispetto al solito eanche il dolore post operatorio è risultato inferiore.
PAVIA. Operata senza anestesia e senza sentire dolore grazie all’ipnosi. L’intervento pilota, primo in provincia di Pavia, è stato effettuato alla Maugeri su una paziente che soffriva di dolore cronico a schiena e gambe. «Ero sveglia ma non ho sentito nulla, anzi, è stata una sensazione bellissima» spiega Lucia S. a una settimana dall’operazione.
Non ha sentito il taglio di 4 centimetri sulla schiena, fino alla fascia muscolare. Non ha sentito il chirurgo inserire una specie di tubo. L’anestetico era lì, pronto: ma non è servito.
L’ipnosi medica non è quella che raccontano illusionisti e fumetti. «L’ipnosi non addormenta – spiega Gianluca Conversa, terapista del dolore e ipnologo che ha effettuato l’ipnosi e l’intervento – anzi, amplifica le capacità e focalizza l’attenzione su un’unica idea che diventa plastica, tangibile, tutto il resto perde importanza».
Conversa ha iniziato a studiarla dopo un’esperienza alle Molinette di Torino dove gli infermieri praticavano l’ipnosi sui pazienti in attesa di entrare in sala operatoria, per attenuare l’ansia pre intervento. L’utilizzo come anestesia, però, non è per tutti: «Solo nel 10-20% dei pazienti l’ipnosi infatti permette di raggiungere uno stato così intenso di trance, ma per il resto della popolazione può essere utile come supporto per aiutare a rilassarsi a livello emotivo e muscolare e ridurre quindi il dolore cronico» spiega Conversa. È già stata utilizzata in craniotomie, per operare tumori. Non è invece indicata in caso di interventi chirurgici nell’addome profondo.
«Tutti noi – spiega il medico – ogni giorno, entriamo in uno stato di trance fisiologica in media ogni 60-90 minuti. Quando leggiamo un romanzo o guardiamo un film al cinema che ci assorbe completamente e il mondo attorno sembra sparire». Con l’ipnosi la trance viene amplificata, guidata, ed è possibile indurre un rilassamento muscolare, ridurre l’ansia in caso di procedure come gastroscopia o interventi dal dentista, amplificare capacità e performance, ridurre il dolore cronico»
In alcuni casi selezionati è un’alternativa all’anestesia: «Non ha effetti collaterali – spiega Conversa – evita gli effetti fastidiosi della sedazione, inibisce il dolore post operatorio. E durante l’intervento c’è stato un sanguinamento inferiore rispetto al solito intorno al taglio».
Parla l’ipnotista della Maugeri: “Ecco come funziona l’ipnosi medica” Non ha sentito il taglio di 4 centimetri sulla schiena, fino alla fascia muscolare. Non ha sentito il chirurgo inserire una specie di tubo. L’anestetico era lì, pronto: ma non è servito. L’utilizzo dell’ipnosi come anestesia, però, non è per tutti: «Solo nel 10-20% dei pazienti permette di raggiungere uno stato così intenso di trance, ma per il resto della popolazione può essere utile come supporto per aiutare a rilassarsi prima dell’operazione, in caso di esami invasivi, ridurre il dolore cronico e acuto» spiega Conversa. È già stata utilizzata in craniotomie, per operare tumori. Non è invece indicata in caso di interventi chirurgici nell’addome profondo. IL VIDEO DELL’INTERVENTO
La paziente era già stata ipnotizzata più volte, inserendo degli aghi si era visto che non sentiva dolore. «Per verificare che l’impianto dell’elettrocatetere vicino al midollo spinale sia andato a buon fine occorre che la paziente senta un formicolio, dunque deve essere sveglia – dice Conversa – Le ho chiesto di togliere la sensazione di addormentamento un pezzo alla volta: prima le gambe, poi i glutei, una porzione di schiena. Il cervello seleziona cosa “svegliare”, ha potuto sentire il formicolio e poi riprendere l’effetto anestesia». La cosa più affascinante? «Alla fine È la paziente ha detto di essere stata benissimo, E che era pronta a rifarlo subito».
Articolo di: Anna Ghezzi
Fonte: http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2017/07/11/news/niente-anestesia-operata-con-l-ipnosi-1.15600968?ref=hfpppves-1